Dal Vranec/Vranac World Day 2021 e dall’ampio reportage di WineMag.it in Macedonia, Montenegro e Kosovo arriva qualche indicazione su quali siano le migliori espressioni del vino-vitigno simbolo dei Balcani. Ecco i migliori assaggi nelle terre d’elezione del Vranec/Vranac.
Vranec o Vranac: sfide e prospettive per il vino rosso simbolo dei Balcani
I MIGLIORI VRANEC DELLA MACEDONIA
- Bovin Winery
- Chateau Kamnik
- Dalvina Winery
- Puklavec Family Wines
- Stobi Winery
Bovin e Kamnik, i Vranec più grassi e pieni, che sembrano ricordare (stilisticamente, per struttura e rotondità) vini come il Primitivo di Manduria. Esemplare poi il Vranec di Dalvina Winery, da vigne di 50 anni.
Puklavec e Stobi giocano invece sulla precisione enologica, senza soffocare l’emozione che ci si attende dal calice di un grande vino rosso. Più in generale, negli ultimi 20 anni la Macedonia ha fatto passi da gigante nel settore del vino. Oggi, l’85% del vino macedone viene esportato in 38 Paesi.
Investimenti importanti da parte di grandi gruppi privati, così come una consapevolezza sempre più forte da parte del governo di Skopje sulle possibilità del settore – specie in binomio col turismo – mostrano la dinamicità di un Paese che ha urgenza di dire la sua a livello internazionale.
I MIGLIORI VRANAC DEL MONTENEGRO
- Lipovac Winery
- Vinarija Marković
Il Montenegro è il Paese in cui si registra la maggior superficie vitata del vitigno Vranac. A convincere sono le espressioni delle realtà più artigianali, a dispetto soprattutto della cantina che vanta il maggior vigneto d’Europa e disponibilità di uve: Plantaže.
Lipovac, cantina di proprietà di un magnate russo ricavata tra i monti di Građani, è un laboratorio per le frontiere “vinnaturiste” del vitigno. Se nella versione classica c’è qualcosa da aggiustare sul fronte della preservazione del frutto in ambiente ossidativo, è curiosissima la versione rosata del Vranac. Così come ben riuscito è l’uvaggio col Syrah (20%).
Vinarjia Marković, oggi nelle mani dell’ultima generazione rappresentata da Nikola Marković, presenta invece un Vranac fuori dal comune. Un rosso che fa della bevibilità e dell’agilità di beva il suo punto forte. Lontano, insomma, dalle concentrazioni e dal “peso specifico” dei Vranec/Vranac degustati durante il World Day 2021.
I MIGLIORI VRANEC (VRANÇ) DEL KOSOVO
- Labi Wine
- Rahvera
- Stonecastle Wine
La vera sorpresa del Vranec/Vranac World Day 2021 sono i vini del Kosovo. Il futuro enologico di questa piccola nazione dei Balcani passa dal lavoro, ancora da iniziare, sui terreni e sulla zonazione.
Alle terre rosse si alternano infatti terre bianche che possono regalare grandi soddisfazioni, oltre a determinare un punto di forza in termini di eterogeneità della produzione. I Vranç del Kosovo sono generalmente più leggeri, croccanti e freschi rispetto alla media dei “vicini di casa” di Macedonia e Montenegro.
Hanno dunque tutte le carte in regola per competere sul mercato moderno, che fatica ad accettare le “concentrazioni” in voga in passato. Il successo e l’affermazione del Vranç kosovaro sono insomma nelle mani dei vignaioli locali.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.